protesi anca

Le complicazioni possibili dopo una protesi dell’anca

Quali sono le possibili complicazioni e perché si verificano?

Le complicazioni possibili dopo una protesi d’anca sono rare ma devono essere precocemente riconosciute e trattate. Quali sono e perché si verificano.


La protesi mininvasiva dell’anca

La protesi dell’anca (mininvasiva o eseguita con tecnica tradizionale) è uno degli interventi ortopedici più eseguiti al mondo insieme alla protesi di ginocchio, Ciononostante è comunque gravata da alcune complicazioni, che devono essere precocemente trattate e riconosciute.
  

Quali sono le complicazioni più frequenti? 

Come per tutti gli interventi chirurgici, anche nella protesi dell’anca (considerata uno degli interventi più sicuri e soddisfacenti per il paziente) ci sono delle possibili (ma rare) complicazioni:

  • lussazione dell’impianto;
  • mobilizzazione asettica;
  • infezione periprotesica;
  • ossificazioni periprotesiche;
  • lesioni nervose periferiche.

La lussazione della protesi d’anca consiste nella fuoriuscita della protesi dalla sua sede, cioè dall’acetabolo. E’ un evento drammatico per il paziente in quanto causa forte dolore ed una impotenza funzionale completa: è impossibile camminare e muovere l’arto, se non con dolore.

Può verificarsi a seguito di un movimento scorretto o di una caduta accidentale. Quando si verifica, deve essere trattata precocemente: è necessario riportare l’anca nella sua sede e immobilizzarla con un tutore specifico per almeno 1 mese.

La mobilizzazione asettica consiste invece nella perdita di aderenza tra la protesi e l’osso del paziente. La diagnosi è clinica e radiografica: la radiografia convenzionale e la scintigrafia ossea sono indispensabili per la diagnosi. Il trattamento è quasi sempre chirurgico.

L’infezione periprotesica consiste appunto nella infezione della protesi. La diagnosi è clinica, laboratoristica e radiografica: saranno quindi i sintomi, gli esami ematici, la radiografia e la scintigrafia ossea a consentire di giungere ad una diagnosi corretta. Il trattamento può essere conservativo (terapia antibiotica) o chirurgico.

Le ossificazioni periprotesiche sono delle calcificazioni che possono formarsi attorno alla protesi e causare così una riduzione del movimento e dolore. Tra i fattori predisponenti ci sono le fratture del collo del femore. Quando sintomatiche ed invalidanti Il trattamento è sempre chirurgico e radioterapico.

Le lesioni nervose periferiche possono verificarsi a seguito della sofferenza o lesione di un nervo periferico, nella maggior parte dei casi il nervo sciatico, che decorre in prossimità della parte posteriore dell’anca. Quando si verifica, causa un deficit della flessione dorsale del piede e difficoltà deambulatorie. Nella maggior parte dei casi si tratta di una situazione temporanea che tende a risolversi nel giro di qualche mese.

 

 

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Comments ( 4 )

  • Giuseppe

    Salve gentilissimo dottore, ho fatto intervento bilaterale dell’anca, e alle ultime rx si evince una crescita di calcificazioni periprotesiche, ho già subito un intervento per rimuovere le calcificazioni , ma pare che continuano a ricrescere. vorrei da lei un consiglio e magari garanzie se trattando le calcificazioni con terapia ad onde d’urto oppure ad ultrasuoni se e possibile ridurre questo evento straordinario. magari chiedo troppo, ma ancora nessuno mi sa dare risposte certe. eventualmente vuole vedere le mie rx le invierò appena mi darà risposta. vivo a Roma, ma se ci sono speranze la raggiungerò dove lei mi indicherà per cercare la soluzione di questo increscioso effetto collaterale della protesi d’anca.
    nel ringraziarla per il tempo dedicato le invio distinti saluti

    • Buonasera purtroppo è una complicanza nota delle protesi d’anca, soprattutto di quelle su frattura, ma non credo sia il suo caso perché bilaterale. Ad ogni modo avrei bisogno di visitarla e vedere i suoi esami per poterle dare il mio parere.
      Cordiali saluti

  • Daniele

    Salve Dottore,ho una protesi all’anca destra causata da una frattura del collo del femore avvenuto 18 anni or sono .Adesso accuso dei dolori forti ma non continui .sembra che sia qualche nervo infiammato che passa da vicino al cotile . Premetto che dall’ultima rx fatta circa 1 mese fa,risulta perfettamente in asse e ancora ben aderente all’osso .Potrebbe essere una infiammazione a qualche nervo che passa in zona e che una semplice cura possa ritornare a come era prima? Grazie

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