Protesi anca mininvasiva Dott Alessio Biazzo chirurgo ortopedicoLa protesi d'anca consiste nel sostituire l'articolazione con una protesi che viene accolta dal canale femorale. I tempi di recupero e della riabilitazione dopo l'intervento sono ridotti grazie al percorso Fast-Track che garantisce un decorso post-operatorio rapido e con poco dolore. L’intervento viene realizzato con la chirurgia mininvasiva che rispetta i tessuti nobili dell’organismo e permette un rapido recupero funzionale.

La protesi dell'anca

La protesi d'anca è indicata nelle fasi avanzate dell'artrosi e consiste nella sostituzione dell'acetabolo e della testa del femore con delle componenti in titanio ed un inserto in polietilene. L'intervento può essere eseguito con tecnica chirurgica mini invasiva.

L’obiettivo primario è quello di togliere il dolore e migliorare la funzionalità; e di conseguenza la qualità di vita del paziente.

Consente inoltre di praticare sport moderatamente: in particolare sono consigliati cyclette, nuoto, golf, tennis e passeggiate in montagna

Protesi anca mininvasiva - Dott Alessio Biazzo

L'ARTROSI DELL'ANCA E LA PROTESI MININVASIVA

La coxartrosi, o artrosi dell’anca, è una patologia degenerativa che colpisce la cartilagine di rivestimento del femore e/o dell’acetabolo. La malattia causa l’esposizione del tessuto osseo e l’aumento dell’attrito fra le superfici stesse, comportando dolore e limitazione funzionale durante le normali attività quotidiane.

Nelle fasi avanzate, l’unico rimedio purtroppo è quello della sostituzione articolare, rivestendo le superfici ossee con delle protesi speciali mininvasive.
Per ulteriori approfondimenti sulla coxartrosi visita la pagina Patologie.

Quando ricorrere all'intervento

La domanda più difficile a cui rispondere è sicuramente questa. La decisione di fare una protesi dipende da molteplici fattori:

Non essendo un intervento urgente (a meno che non si tratti di una frattura del collo del femore ovviamente), può essere programmato in base alle esigenze del singolo paziente.

Quanti tipi di protesi dell'anca esistono?

Cotile, il componente acetabolare della protesi d'anca

Esistono diversi tipi di protesi dell’anca:

È necessario fare inoltre una distinzione tra protesi cementate e non cementate: le prime vengono usate nei pazienti anziani e con osteoporosi, le seconde invece nei pazienti più giovani e con buona qualità dell’osso.

Complicazioni della protesi d'anca

Le complicazioni della protesi dell’anca possono essere di 3 tipi fondamentalmente:

Revisione protesi dell'anca: quando farla e perché

La protesi d'anca è stata definita come l'intervento più importante del secolo scorso; tuttavia, a distanza di più di 60 anni ci sono ancora alcune tematiche aperte ed alcuni pazienti che, come  per tutti gli interventi chirurgici, vanno incontro a complicanze. Vedi nella pagina dedicata quali sono i motivi più frequenti e in quali casi è necessario un secondo ingresso del paziente in sala operatoria per una revisione della protesi d'anca.


VIDEO SULLA PROTESI D'ANCA

Testo del video - Clicca sull'immagine per visualizzare il video sul canale YouTube del Dr. Alessio Biazzo

Accesso chirurgico

La protesi dell'anca può essere eseguita attraverso diversi accessi chirurgici: anteriore, laterale e postero-laterale; io personalmente preferisco l'accesso postero-laterale che mi consente diprotesi anca video dott alessio biazzo 03 raggiungere la articolazione coxo femorale tramite un'incisione sul trocantere senza sacrificare nessun tendine e nessun muscolo.

I componenti dell'impianto protesico

La protesi dell'anca è costituita da una componente femorale o stelo femorale che viene inserito all'interno del canale femorale e da una testina femorale (in  questo caso in ceramica) e da una componente acetabolare che viene

inserita all'interno del bacino. Sulla componente acetabolare si inserisce poi l'inserto in polietilene.

L'inserto in polietilene consente lo scorrimento delle superfici protesiche su tutti i piani dello spazio.

Le fasi dell'intervento

L'intervento di sostituzione protesica dell'anca viene eseguito nel nostro caso tramite la tecnica del femur first, cioè il femore per primo. Le tecnica prevede di iniziare con la preparazione del femore per primo, in modo tale da poter successivamente orientare l’acetabolo ed ottenere un perfetto accoppiamento tra le due componenti. 

Questo consente di ottenere maggiore stabilità e ridurre al minimo il rischio di lussazione.

Durata dell'intervento

L'intervento dura circa 50-60 minuti variabile da paziente a paziente e consente anch'esso un rientro alla vita normale nel giro di 4 settimane variabili anch'esse a seconda del paziente.

In questo tipo di intervento, al contrario che nel ginocchio, non si utilizzano cementi per osso. Ciò è possibile perché la protesi, sia nella componente acetabolare sia in quella femorale, è rivestita da idrossiapatite, un materiale che consente una perfetta osteointegrazione biologica all'interno del canale femorale e dell'acetabolo.

Protesi d'anca bilaterale simultanea

Anche in questo caso l'intervento in casi selezionati può essere eseguito in contemporanea su entrambe le anche senza per questo rallentare la guarigione. Per i soggetti allergici

al nichel in questo caso non c'è nessun problema perché le componenti sono costituite da una lega di titanio che non contiene nichel.

Protesi anca bilaterale

 

Il Dott. Alessio Biazzo risponde a domande frequenti sulla protesi d'ancaDott Alessio Biazzo chiurgo ortopedico specialista protesi ginocchio anca 188

La protesi dell’anca è un intervento di chirurgia ortopedica maggiore che suscita non poche preoccupazioni e quesiti nei pazienti che devono affrontarlo. Spesso i pazienti devono spostarsi per raggiungere centri altamente specializzati e di eccellenza in chirurgia protesica di anca e ginocchio e questo crea ulteriori disagi e preoccupazioni, soprattutto di carattere gestionale e logistico.

L’obiettivo di questa breve guida è quello di dare dei consigli pratici al paziente in procinto di essere operato ed a quello che l’ha recentemente eseguita.

Come prepararsi all’intervento 

Innanzitutto è bene sottolineare l’importanza della preparazione all’intervento. Le indicazioni altamente consigliate sono:

È bene informare i sanitari nel caso dovessero insorgere sintomi respiratori come febbre, mal di gola e tosse nelle 48 ore precedenti il ricovero. È consigliato assumere tutti i farmaci personali eccetto gli anticoagulanti, che andranno sospesi prima dell’intervento previa comunicazione da parte dell’ortopedico di riferimento o della segreteria. La cardioaspirina non deve essere sospesa, nemmeno il giorno precedente all’intervento. 

Per quanto riguarda il cortisone ed i farmaci reumatici, questi vengono generalmente sospesi qualche settimana prima dell’intervento poiché aumentano il rischio di infezioni). Ciò va fatto sotto il controllo del proprio reumatologo e i farmaci andranno ripresi dopo qualche settimana dall’intervento.

Cosa bisogna portare in valigia per l'intervento? 

È bene portare abiti comodi e larghi, come tute da ginnastica e scarpe da tennis possibilmente con gli strappi. Per quanto riguarda le pantofole, è consigliato usare quelle chiuse se possibile. È necessario portare con sé le stampelle e le calze elastiche antitromboemboliche (qualora vi foste dimenticati, le infermiere del reparto provvederanno a procurarvele). Dovete portare necessariamente i documenti di identità e l’impegnativa del vostro medico curante per il ricovero, con la dicitura “ricovero per protesi totale dell’anca” ed indicare il lato interessato. Non dimenticate il telefono cellulare e relativo caricabatteria per comunicare con i vostri familiari ed amici. I farmaci personali vengono annotati ed inseriti nella vostra cartella farmacologica e somministrati direttamente dagli infermieri dietro prescrizione medica; è comunque consigliato portarli con sé qualora fossero dei farmaci nuovi (non ancora disponibili in ospedale) o degli integratori. Tutta la documentazione sanitaria relativa al proprio stato di salute deve essere inserita in valigia, perché può sempre essere utile. Qualora fosse troppo ingombrante vi consiglio di digitalizzarla, cioè scannerizzarla e metterla in una chiavetta USB.

Quanto dura la degenza e la riabilitazione? 

La riabilitazione inizia il giorno stesso dell’intervento o al massimo il giorno successivo se si è operati il pomeriggio-sera. Il paziente inizia a deambulare con le stampelle già dopo 4-6 ore dall’intervento insieme ai fisioterapisti. Il paziente inizierà subito un trattamento crioterapico e compressivo con macchinari altamente specializzati: l’obiettivo è evitare gli ematomi ed il gonfiore delle gambe, che rallentano il recupero post-operatorio. Il ricovero ha una durata media di 3 giorni, variabili in base al tipo di intervento eseguito ed alle caratteristiche del paziente (ad esempio presenza di comorbilità, cioè patologie associate). 

Che tipo di farmaci dovrò assumere e per quanto tempo? 

La terapia farmacologica di nuova introduzione prevede:

Tale terapia andrà assunta per 15 giorni ad orari fissi e successivamente in dosi decrescenti a seconda delle esigenze di ogni singolo paziente e quindi solo al bisogno. La terapia farmacologica personale verrà proseguita come di norma. 

L'intervento sarà doloroso? 

Il dolore è molto soggettivo e generalmente è presente in tutti gli interventi chirurgici. Di regola le donne ed i pazienti anziani hanno una soglia del dolore più elevata. Nella protesi dell’anca il dolore è ben tollerato dai pazienti, che spesso si limitano a riferire solo il fastidio della cicatrice, riferito come bruciore. 

Che tipo di anestesia riceverò? 

Di regola nella protesi dell’anca l’anestesia è locale, cioè spinale: si esegue mediante una piccola puntura al centro della schiena ed addormenta solo gli arti inferiori. Raramente può essere necessario eseguire una anestesia generale, che viene praticata solo in caso di controindicazioni alla anestesia spinale. Per i pazienti ansiosi che chiedono comunque di dormire, l’anestesia spinale si accompagnerà ad una sedazione che farà riposare e rilassare, evitando di sentire i rumore della sala operatoria. 

Quando potrò abbandonare le stampelle dopo l'intervento?

Le stampelle dopo una protesi dell’anca che non ha avuto complicanze possono essere abbandonate a circa 4 settimane dall’intervento. L’abbandono è sempre graduale, nel senso che si utilizza una stampella per l’ultima settimana, sempre dal lato opposto a quello operato.

Quando potrò guidare la macchina dopo l'intervento? 

Per quanto riguarda la guida, è consigliato attendere almeno fino al primo controllo ortopedico in ambulatorio, che generalmente viene fissato a 45 giorni dall’intervento.

Quando potrò riprendere l’attività sessuale e quella sportiva? 

Per quanto riguarda l’attività sessuale dopo una protesi dell’anca, sia essa monolaterale o bilaterale, è consigliato aspettare almeno 30 giorni. Ciò per evitare di compiere rotazioni e flessioni eccessive dell’anca operata.

L’attività sportiva viene ripresa dopo un tempo variabile a seconda del tipo di sport praticato e delle condizioni del soggetto. Tutti gli sports da contatto sono comunque sconsigliati. È consigliato il tennis, il nuoto e la bicicletta, che possono essere iniziati già dopo poche settimane; per quanto riguarda le passeggiate in montagna invece, consiglio di aspettare almeno 2 mesi. 

Quali sono i movimenti e le precauzioni che dovrò prendere e per quanto tempo? 

È consigliato evitare tutte le flessioni dell’anca oltre i 90° e le rotazioni dell’arto. Il paziente dovrà quindi munirsi di cuscino per le sedute basse, calzascarpe lungo, alzawater e cuscino tra le gambe durante il riposo notturno; inizialmente è sconsigliato dormire sul fianco operato. Queste precauzioni dovranno essere seguite per i primi 6 mesi. 

Chi mi rimuoverà i punti di sutura quando sarò a casa? 

La ferita non ha punti di sutura. Da circa 2 anni infatti utilizzo per i miei pazienti le suture avanzate, che comprendono speciali fili di sutura ed un cerotto con una colla biologica che sostituiscono le graffette metalliche. Tale cerotto andrà rimosso dopo 20 giorni dall’intervento. 

Suture avanzate senza punti per la protesi mininvasiva del ginocchio e dell'anca

Dove posso fare la fisioterapia dopo la protesi dell'anca? 

Il paziente viene dimesso dopo circa 3 giorni dall’intervento. La fisioterapia viene di regola eseguita in regime ambulatoriale, il più vicino possibile al proprio domicilio, in una struttura dedicata o con un fisioterapista di fiducia; ha una durata di circa 3-4 settimane, variabili a seconda del grado di recupero del paziente stesso.

Se la protesi suona al controllo in aeroporto quale documento devo esibire? 

È buona regola portare con sé sempre la lettera di dimissione, dove viene annotato il tipo di protesi impiantata. 

È necessario essere accompagnati per il viaggio ed il ricovero ospedaliero? 

Il paziente che deve eseguire una protesi dell’anca, sia monolaterale che bilaterale, non deve necessariamente essere accompagnato in ospedale. Certo, se si ha la possibilità è meglio, anche dal punto di vista psicologico, ma non è indispensabile. La struttura garantisce un’assistenza infermieristica di primo livello durante il giorno e la notte. Alla dimissione è possibile prenotare un taxi che vi accompagnerà direttamente in stazione o aeroporto, che dista pochi chilometri dall’ospedale.

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